9 giu 2015

Speciale Ni No Kuni – Una grande produzione per omaggiare il gioco di ruolo “alla giapponese”!

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Ni No Kuni è un titolo originariamente nato nel 2010 su Nintendo DS (purtroppo mai rilasciato in occidente), successivamente ha visto una rivisitazione per Play Station 3 nel 2011 (in Europa nel 2013) ed è ad oggi, senza ombra dubbio, uno dei titoli più importanti nel panorama dei giochi di ruolo in stile giapponese. Vediamo Ni No Kuni come uno sforzo di riportare alla ribalta il genere, creando un titolo con l’ambizione di incanalare oltre 30 anni di gioco di ruolo alla giapponese in un unico prodotto.
Un cast da sogno che racchiude in un solo colpo Level 5, Studio Ghibli e le musiche di Joe Hisaishi sarà riuscito in questa impresa titanica?
Una risposta definitiva è difficile da dare. Se da una parte Ni No Kuni stupisce per la poesia che riesce a trasmettere grazie ad un comparto tecnico eccezionale, dall'altro canto il gameplay scivola, soprattutto per quello che concerne il battle system.
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Andiamo con ordine. Per chi ha iniziato a giocare con questo genere fin dagli albori sicuramente troverà in questa avventura una perenne sensazione di deja vu. Ci sono tutti i cliché degli JRPG, ci sono i famigli che sono una sorta di Pokemon, c'è una gigantesca world map, ci sono le missioni secondarie e tutto l'immaginario tipico del fantasy in salsa nipponica.
La storia stessa sembra voler riportare il giocatore indietro nel tempo, quando molto probabilmente alla stessa età del piccolo eroe Oliver viveva con emozione i suoi primi giochi di ruolo, immaginandosi mondi paralleli e grandi ideali. Ni No Kuni infatti non ha una trama profonda e gioca tutte le carte nel suo lato fiabesco, la sua particolarità (e arma a doppio taglio) è rendere ogni situazione assolutamente surreale e incantata; il piacere non è tanto scoprire quello che "succederà dopo" (abbastanza scontato), ma soffermarsi su tutti i particolari che il gioco propone, come le strane creature che abitano il mondo o gli strampalati dialoghi tra i protagonisti. Ovviamente va da sé il rischio di non riuscire a catturare tutti i giocatori che si aspettavano un’avventura da toni più epici e battaglieri (non per niente molti hanno trovato il gioco soporifero, molto probabilmente perché in cerca di più sostanza e meno poesia).
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Il gameplay gioca un ruolo importante, ma non tutto sembra uscito al meglio. Il battle system è dinamico e veloce, a tratti anche molto divertente, ma allo stesso tempo sgravato da sbilanciamenti netti e da una IA dei compagni (e aggiungo anche dei nemici) pari allo zero. A peggiorare le cose sono le azioni spesso interrotte dalle magie dei boss. Ad esempio è veramente fastidioso ritrovarsi un incantesimo bloccato proprio alla fine, senza la possibilità di conservare almeno un po’ del tempo d'azione impiegato precedentemente, questo pesa a maggior ragione perché sembra non esserci una tempistica negli attacchi (perlomeno di quelli dei nostri avversari), rendendo il tutto molto confusionario.
Ottima invece la fase esplorativa, chi ama perdersi in missioni secondarie troverà pane per i suoi denti. Anche le fasi riguardante i dungeon sono piacevoli, anche se l'uso del libro degli incantesimi appare poco ispirato e banale (siamo a livelli del tipo: "Oh cavolo, Oliver, non si passa dall'altro lato... forse devi creare un ponte?").
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A differenza di altri articoli dedicati a Ni No Kuni abbiamo deciso di essere sintetici ed andare dritti al punto. Troppo si è parlato di questo titolo, spesso solo per dar aria alla bocca, sentivamo quindi il dovere di dare un parere netto sull’opera, su quello che lo rende grande e quello che non lo rende il migliore esponente del genere, nonostante questo ci abbia spinto alla rinuncia di soffermarci troppo sulla storia o descrivere nello specifico le varie feature del gioco.
Chiarito questo possiamo concludere dicendo che Ni No Kuni è un titolo ambizioso, artisticamente sublime, capace di coccolare il giocatore, a tratti incantarlo, ma non riesce a stupirlo fino in fondo. Gli manca il carattere e la capacità di osare di più; non basta raggruppare i migliori elementi di un genere per creare qualcosa di definitivo, ci vuole anche razionalità e criterio, due qualità non sempre presenti nel lavoro svolto da Level 5. Nonostante i suoi difetti è però indubbio il suo valore ed è un acquisto obbligatorio per gli appassionati del genere; certamente non un capolavoro, sicuramente un grande titolo che rimarrà nelle storia videoludica.
Trailer di Ni No Kuni (versione PS3)
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