13 mar 2014

Random Pack Games Volume 8 - Opinioni a brucia pelo su 5 videogiochi!

image
Benvenuti all’ottava puntata di Random Pack Games. Cinque videogiochi selezionati direttamente dalla nostra collezione e illustrati tramite una mini-recensione, sintetica e veloce.  Un modo come un altro per scoprire perle nascoste e stare alla larga da flop clamorosi.
image
Chuck Rock è un platform demenziale, non certo originalissimo, ma in ogni caso godibile, carico di una buona dose di humor. E' capace di regalare qualche ora di sano divertimento e un discreto livello di sfida, grazie ad un level design discretamente ricco di situazioni e nemici da sconfiggere.
Graficamente Chuck Rock è gradevole, vanta una veste in stile cartoon davvero riuscita. Il buffo design dei vari personaggi è sicuramente la parte migliore, nonostante le animazioni appaiono a volte eccessivamente legnose.
L'unico vero problema del gioco è una certa mediocrità per quello che concerne il genere; infatti, seppur realizzato abbastanza bene, Chuck Rock offre davvero poche novità, apparendo così come uno dei tanti platform anni 90.
In ogni caso è sempre godibile, di tanto in tanto, rispolverarlo.
image
A nostro modestissimo parere Hokuto no Ken: Seiki Matsukyu Seishi Densetsu è ancora oggi il miglior videogioco tratto dal famosissimo manga Ken il Guerriero. Si tratta di un action ibrido a picchiaduro a scorrimento, dove è possibile ripercorrere tutta la prima serie attraverso lunghissime intro riproposte in 3D. Certo, oggi appaiono un po' troppo "cubettose", ma considerando l'epoca erano davvero buone, forse non eccelse, ma sicuramente in grado di valorizzare l'opera. Gli stage di gioco sono brevi e intensi di combattimenti, non mancano boss da sconfiggere e micidiali mosse segrete da padroneggiare.
Oltre alla divertentissima modalità storia c'era anche il VERSUS, dove era possibile sbloccare vari personaggi (come Raoh, Shin, Toki, Rei e molti altri) e farli combattere in un match 1 VS 1 all'ultimo sangue.
Un vero "must have" per appassionati e collezionisti del mitico Hokuto No Ken!
image
Terranigma è sicuramente uno degli action adventure RPG più belli realizzati per SNES. Sfortunatamente il titolo è poco conosciuto. Peccato, perché l'opera del team Quintet (famosa anche per il bellissimo Illusion of Gaia) merita davvero di essere rivalutata.
La storia si combina perfettamente con lo stile grafico prettamente nipponico, il quale appare fin da subito realizzato al meglio, grazie a personaggi e scenari ispirati. Anche l' OST merita un'attenzione speciale, con temi sempre carichi di pathos ed atmosfera.
Il gameplay è forse fin troppo ispirato dai classici del genere (Zelda o Chrono Trigger), tuttavia il tutto è confezionato al meglio e garantisce un buon set di mosse disponibili per l'eroe Ark, tante missioni da svolgere, enigmi e molto altro.
Consigliatissimo a tutti gli appassionati di giochi di ruolo d'azione "alla giapponese".
image
Dopo vari tira e molla ero giunto quasi alla fine dell'avventura di Risen 2: Dark Waters ed ecco l'immancabile bug che manda a meretrici un'intera partita di 40 ore, ad un passo dalla battaglia finale. A niente sono serviti gli sforzi di googlare traducendo guide in tedesco nella speranza di uscirne fuori. Niente di niente, quel dannato Venturo è rimasto lì, a dire sempre la solita frase come lo scemo del villaggio.
Così come è stato invano qualsiasi sforzo di andare oltre l'aspetto tecnico osceno, il framerate, il pessimo battle system, il font quasi illeggibile dei testi e la monotonia delle quest secondarie. Che poi Risen 2 ha qualcosa di buono. E' complesso, difficilissimo (soprattutto all'inizio) ed è evocativo. Il level design delle mappe è articolato, costruite su isole ricche di luoghi da esplorare. Proprio questi elementi fino alla fine mi hanno spronato a continuare l’avventura, nonostante i tanti (troppi) lati negativi; nonostante non sia minimamente ai livelli di Gothic, neanche del terzo capitolo. Ma Gothic è stato un capolavoro (almeno fino al secondo capitolo) come poteva Risen eguagliarlo? Così prendevo ciò che veniva e ripetevo tra di me "non è malaccio", anche quando con difficoltà si andava avanti per colpa di quelle missioni scialbe, estremamente anonime e ripetitive, rese meno tristi solo da dialoghi pirateschi e sarcastici.
Ma alla fine eccolo, il bug che non perdona, ecco ore di partite andate in fumo. Chissà, forse avrei dato 3 a questo gioco, ma così rimane solo l'amaro in bocca e troppa poca voglia per ricominciarlo...
image
Il primo Pokemon non si scorda mai. Ha sempre la magia di farci tornare un po' bambini. Ripensandoci però, era un titolo davvero incredibile, superiore a tutta la spazzatura casual e a i vari giochi mobile del momento, più adatti a chi vuole perdere tempo che ad aspiranti gamer.
Già, perché un conto è giocare ad un GDR semplice ma allo stesso tempo ben studiato, capace di farci prendere decisioni e spremere le meningi per scovare il prossimo pokemon (o semplicemente per liberare un passaggio della mappa), un altro è toccare a caso passivamente il proprio smartphone nella "difficilissima" impresa di abbinare tre colori uguali fino al prossimo contenuto da pagare.
Insomma, amato e odiato, Pokemon è un Gioco con la G maiuscola, capace di far divertire chiunque o, in alternativa, di far parlare di sé.
Immediato, geniale ed enorme, rimane uno dei titoli Nintendo più riusciti di sempre, in grado di insegnare il significato della parola "videogioco per tutti". Il resto è storia.
 
Pubblicità:

0 commenti:

Posta un commento